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Quando portare i bambini dal dentista? Dott.ssa Emanuela della Corte

Dott.ssa Emanuela della Corte 

Molto spesso mi viene chiesto a che età un genitore dovrebbe portare il proprio figlio da dentista.
A parer mio è necessario che il piccolo si sottoponga a visita pedodontica, dallo spuntare del primo dentino.

E' importante, infatti, che il bambino sin da piccolo familiarizzi con l’odontoiatra, con gli ambienti e con lo strumentario utilizzato,così da affrontare le visite e le eventuali terapie in serenità e soprattutto senza paura.

È fondamentale inoltre, anche che i genitori comprendano l’importanza dei denti da latte e dei vari trattamenti di prevenzione che possono essere  messi in atto, per salvaguardarne l’integrità.

Tutto questo richiede ambienti a misura di bambino, strumentario adatto e giusto approccio psicologico.

Presso il nostro studio è possibile effettuare in totale serenità un controllo.

HAI DELLE DOMANDE? 

Contatta lo Studio Odontoiatrico

Dott.ssa Maria Emanuela della Corte 

 Corso Mazzini 4, Cava de' Tirreni (SA)

 328 453 2795

Punture di Insetto: api, calabroni, zanzare, pulci, vespe e tafani

"Con le giornate all'aperto aumenta la possibilità di essere punti da api, vespe, calabroni, tafani"

La puntura di questi insetti, per i bambini, gli anziani, ed i soggetti che soffrono di allergie, può rappresentare un vero rischio. Ad esempio, una persona allergica al veleno dei calabroni, se punta dall'insetto, può andare incontro ad una reazione anafilattica che può mettere in pericolo la vita.


Per evitare le punture di insetto, quando si è all'aperto è meglio non utilizzare profumi, porre attenzione nel mettere le mani in contenitori di frutta specie se molto matura e non tenere in mano cibi molto zuccherini che richiamano gli insetti, indossare maniche e pantaloni lunghi.


Se un insetto ci ha punto:

- mettere del ghiaccio sulla puntura per ridurre il gonfiore;

- togliere con delicatezza, senza spremere, il pungiglione se ancora presente nella pelle e disinfettare in caso di api, vespe e calabroni;

- utilizzare una pomata antibiotica-cortisonica per le punture di tafani che possono infettarsi;

- in caso di shock anafilattico chiamare il 118


Associazione "Farma e Benessere"

Meningite: cosa bisogna realmente conoscere

INTRODUZIONE

La meningite meningococcica è una forma batterica di meningite, una grave infezione delle meningi che colpisce la membrana del cervello. Non è semplice contrarre la meningite in Italia ed inoltre sono disponibili tre tipologie diverse di vaccini. La meningite è endemica in alcuni paesi Africani. Interessante è notare che oltre la meningite meningococcica esiste anche una meningite pneumococcicaLa meningite pneumococcica è una malattia infettiva delle meningi, potenzialmente letale, causata da Streptococcus pneumoniae. Terzo tipo di meningite è quella causato dall’Haemophilus influenzae b (emofilo o Hi). Questi tre batteri sono responsabili delle Malattie Batteriche Invasive.


Che cos’è la Meningite?

La meningite meningococcica è una forma batterica di meningite, una grave infezione delle meningi che colpisce la membrana del cervello. Può causare gravi danni al cervello ed è fatale nel 50% dei casi se non trattata. Diversi batteri differenti possono causare la meningite. Neisseria meningitidis è quella con il potenziale di causare grandi epidemie. Ci sono 12 sierogruppi di N. meningitidis che sono stati identificati, di cui 6 (A, B, C, W, X e Y) possono causare epidemie. Distribuzione geografica e potenziale epidemico si differenziano in base al sierogruppo.
I batteri vengono trasmessi da persona a persona attraverso le goccioline di secrezioni respiratorie. La diffusione richiede un contatto prolungato (Baciare, starnutire o tossire su qualcuno).
Il periodo di incubazione medio è di 4 giorni, ma può variare tra 2 e 10 giorni.
Neisseria meningitidis infetta solo gli esseri umani; non vi è alcun serbatoio animale. I batteri possono essere trasportati in gola e, a volte, per motivi non del tutto chiaro, possono sopraffare le difese del corpo che permette di diffondere l'infezione attraverso il flusso sanguigno al cervello. Si ritiene che il 10% al 20% della popolazione porta Neisseria meningitidis in gola in un dato momento. Tuttavia, il tasso di trasporto può essere più elevato in situazioni epidemiche.

Quali sono i Sintomi?

I sintomi più comuni sono un torcicollo, febbre alta, sensibilità alla luce, confusione, mal di testa e vomito. Anche quando la malattia viene diagnosticata presto e viene avviato un trattamento adeguato, 5% al ​​10% dei pazienti muore, in genere entro 24 a 48 ore dopo l'insorgenza dei sintomi. La meningite batterica può causare danni cerebrali, perdita o una disabilità di apprendimento in 10% al 20% dei sopravvissuti dell'udito. Una forma (spesso mortali) meno comune, ma ancora più grave della malattia meningococcica è la setticemia meningococcica, che è caratterizzata da una eruzione cutanea emorragica e un rapido collasso circolatorio.

Come faccio a sapere se ho la meningite?

La diagnosi iniziale di meningite da meningococco può essere effettuato tramite esame clinico seguito da una puntura lombare mostra un fluido spinale purulenta. I batteri possono a volte essere visti in esami microscopici del liquido spinale. La diagnosi è supportata o confermata coltivando i batteri da campioni di liquido spinale o di sangue, da test di agglutinazione o mediante reazione a catena della polimerasi (PCR). L'identificazione del sierogruppi e la suscettibilità ai test antibiotici sono importanti per definire le misure di controllo.

Cura e Trattamento

La malattia meningococcica è potenzialmente fatale e deve sempre essere considerata come un'emergenza medica. L’Ammissione ad un ospedale o centro sanitario è necessario.  Il trattamento antibiotico appropriato deve essere iniziato appena possibile, idealmente dopo che è stata effettuata la puntura lombare. Se il trattamento viene iniziato prima della puntura lombare può essere difficile far crescere i batteri dal fluido spinale e confermare la diagnosi.
Una gamma di diversi antibiotici può curare l'infezione, tra cui penicillina, ampicillina, cloramfenicolo e ceftriaxone. In condizioni di epidemia in Africa in aree con infrastrutture sanitarie limitate e risorse, ceftriaxone è il farmaco di scelta.

Prevenire il contagio

Esistono 3 tipi di vaccini disponibili.

I vaccini polisaccaridi sono disponibili per prevenire la malattia da oltre 30 anni. I vaccini polisaccaridi meningococco sono disponibili in entrambi i bivalenti (gruppi A e C), trivalenti (gruppi A, C e W), o tetravalente (gruppi A, C, Y e W) moduli per il controllo della malattia.
Per il gruppo B, i vaccini polisaccaridi non possono essere prodotti, a causa di mimetismo antigenico del polisaccaride nei tessuti neurologici umani. Il primo vaccino contro la NMB, fatto da una combinazione di 4 componenti proteiche, è stato rilasciato nel 2014.
Dal 1999, i meningococco vaccini coniugati contro il gruppo C sono stati disponibili e ampiamente utilizzati. Tetravalente A, C, Y e W i vaccini coniugati sono stati concessi in licenza dal 2005 per l'uso in bambini e adulti in Canada, negli Stati Uniti d'America, ed Europa.
In caso di focolai epidemici da meningococco C, le attuali raccomandazioni internazionali indicano l’opportunità di introduzione della vaccinazione su larga scala nell’area geografica interessata quando l’incidenza è superiore a 10 casi per 100.000 abitanti nell’arco di tre mesi.

Altre tipologie di Meningite

Meningite Pneumococcica

Interessante è notare che oltre la meningite meningococcica esiste anche una meningite di tipo pneumococcica. La meningite è una malattia infettiva delle meningi, potenzialmente letale, causata da Streptococcus pneumoniae. Si tratta della seconda forma più comune dopo la meningite da meningococco, soprattutto negli adulti. Può originare per diffusione dei batteri da focolai già presenti, quali otiti, mastoiditi e sinusiti. La trasmissione avviene per via respiratoria e il mieloma multiplo e l'anemia falciforme costituiscono fattori di rischio. Il trattamento consiste nella somministrazione di teicoplanina, vancomicina e meropenem. La profilassi antibiotica di chi è stato in contatto con un caso non è necessaria, a differenza della forma meningococcica.


L’ Haemophilus influenzae b (emofilo o Hi) era fino alla fine degli anni Novanta la causa più comune di meningite nei bambini fino a 5 anni. Con l’introduzione della vaccinazione con l’uso del vaccino esavalente i casi di meningite causati da questo batterio si sono ridotti moltissimo. In passato il tipo più comune era l’Haemophilus influenza b (verso il quale è diretto il vaccino), mentre oggi sono più frequenti quelli non prevenibili con vaccinazione. In caso di meningite da Hi, è indicata la profilassi antibiotica dei contatti stretti.

Dott. Marco Barone
Farmacista - Presidente Associazione "Farma e Benessere"

Bibliografia
Organizzazione Mondiale della Sanita (WHO) (OMS)
Istituto Superiore di Sanità (ISS)



Sudamina, Caldo e macchie cutanee

La sudamina o miliaria 

Con il caldo e l'aumento delle temperature sulla pelle dei nostri bambini ma anche di alcuni adulti può verificarsi un fastidioso fenomeno, la miliaria, comunemente conosciuta come sudamina.

La sudamina si presenta con la comparsa di un'eruzione più o meno pruriginosa su gran parte del corpo. Tale reazione infiammatoria è causata dall'ostruzione delle ghiandole sudoripare che non riuscendo più a svolgere al meglio il loro lavoro si infiammano.

La sudamina viene suddivisa comunemente in tre tipologie a seconda di come si presentalo le macchie cutanee. 

La sudamina rubra è la forma più comune di questa malattia e si presenta con la formazione di vescicole puntiformi pruriginose che rendono la zona colpita arrossata e ruvida.




Esiste poi la sudamina o miliaria cristallina che riguarda le aree più superficiali e manca spesso il prurito ed il rossore.

Il terzo tipo di sudamina è la miliaria profonda, la forma più grave della patologia che si presenta con papule rosse di grosse dimensioni che possono portare dolore e bruciore e sfociare nella formazione di piaghe cutanee.

Prevenzione e Cura 

Poiché l'insorgenza della patologia è da imputare principalmente al blocco dei condotti sudoripari è importante evitare di indossare abiti antitraspiranti e cercare di passare le ore del giorno più calde in ambienti freschi e prevalentemente non umidi.




Essendo una patologia a carattere infiammatorio spesso caratterizzata da prurito intenso, l'utilizzo di antistaminici risulta utile a livello sintomatico per ridurre il prurito mentre prodotti a base di cortisonici, oltre a diminuire il prurito, combattono l'infiammazione sebbene non siano sempre indicati in caso di infiammazione estesa.

Prodotti come polveri aspersorie a base di mentolo, possono risultare utili a livello sintomatico perché in grado di alleviare il prurito, ma sono controindicate perché, tendendo a ostruire i dotti sudoriferi, rischiano di peggiorare il quadro clinico. 

La terapia farmacologica riveste un ruolo limitato nella cura della sudamina se non se ne eliminano i fattori scatenanti.

Associazione "Farma e Benessere"
scrivici su farmaebenessere@libero.it 

Parole Chiave: sudamina, immagini, cura, terapia, cause

Dott. Marco Barone - Farmacista - Marketing Manager

Parole Chiave: benessere, prevenzione, azienda, marketing, consiglio, farmacia, medicina

Il Melone..il frutto dell'abbronzatura!

Il melone è un frutto tipico dell' estate.  fa parte della famiglia delle Cucurbitaceae. Il coltivato appartiene alla specie Cucumis melo il cui frutto, polimorfo, ha dato vita a numerose varietà; le più importanti sono:
  • meloni  cantalupio, di media grandezza, superficie liscia, polpa giallo-arancio, chiamati così perché portati da missionari asiatici al castello pontificio di cantalupo sui colli di Roma.
  •  meloni retati, di media grandezza, polpa bianca o giallo-verde, con superficie reticolata.
  •  meloni d'inverno, polpa biancastra o rosata con buccia liscia, dal gusto intermedio,costituiscono il tipico piatto di Natale.
  • melone come ortaggio .

Come già  sappiamo, il melone rientra tra i frutti più dolci e  dissetanti

La quantità di acqua infatti per ogni melone è spesso il 90%  ed una minima quantità di fibre e proteine, non contiene però molte kcal, sono solo 33.

Il melone quindi è pieno di vitamine: A ,B1 ,B2 ,C  e PP .

Il melone è ricco di potassio,fosforo,calcio e sodio


E' antiossidante, produce melanina, favorisce l' abbronzatura, fa bene alla nostra vista, ai denti e alle ossa, depurativo, diuretico e rinfrescante

Il consiglio è di mangiarlo sia con il classico prosciutto crudo o con qualche goccia di limone per esaltare il suo dolcissimo gusto.


Ufficio Stampa
Farma e Benessere


Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/benessere/melone.html

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/benessere/melone.html

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/benessere/melone.html

Proprietà del colore!

Tutti abbiamo, almeno una volta, sentito parlare dei colori come fonte di benessere,delle loro proprietà. Questa medicina alternativa è comunemente chiamata CROMOTERAPIA.

Le origini della cromoterapia, per curare gli stati psicofisici, si devono agli egizi e più tardi ai greci. Essi infatti  usavano minerali, pietre, cristalli e unguenti colorati per la loro guarigione.

Attualmente  ogni colore viene associato a particolari caratteristiche psichiche e spirituali di ogni individuo, e vengono associate  specifiche proprietà:

Il rosso :ha doppio significato , è sia positivo che negativo. Da un lato è il colore dell'amore, dall'altro è il colore del fuoco, e quindi può rappresentare il calore, l'energia e la luce o anche la gioia, la festa,il sangue e le passioni violente.  Questo colore viene associato alla forza, alla salute e alla vitalità.

Il blu :è un colore che calma e rinfresca ed è un colore che ci modera e che fa dimenticare i problemi.

L' arancione : ha azione sulle nostre prestazioni  fisiche e mentali ed ha un grosso effetto di fusione verso gli altri  e di ripartizione della nostra energia, induce quindi  serenità, allegria, voglia di vivere, ottimismo, positività.

Il verdeè il colore dell'equilibrio , raffigura la speranza, e la pace . È un colore neutro, rilassante, favorisce la ponderazione, la calma, l' impegno.

Il giallo :viene attribuito alla parte sinistra del nostro cervello, è ritenuto un colore di sostegno ed efficacia, in aiuto a chi è poco pragmatico, associato alla felicità, alla saggezza e alla immaginazione, è per il buon umore.

Il consiglio quindi è di usare questi colori per tutti i nostri momenti, da associare ad i nostri stati d'animo, da provare con i nostri vestiti, e perché no ridipingendo le nostre pareti di casa.

Ufficio Stampa
Farma e Benessere

Dott. Marco Barone - Farmacista - Marketing Manager


Parole Chiave: benessere, prevenzione, azienda, marketing, consiglio, farmacia, medicina

L'acqua marina!

Quando pensiamo alla nostra estate, ci vengono in mente tante cose: le vacanze con gli amici,il sole cocente, il profumo di grigliate all'aperto, al tanto relax, ma sopratutto pensiamo al mare, al nostro caro mare.

Amato da tutti, il mare, rappresenta non solo la parte più rilassante della nostra vacanza ma ha dei benefici sul nostro corpo.

Le sue importanti proprietà infatti sono tante:

Grazie alla presenza di sodio,rame,zolfo migliora la pelle ,ha proprietà antinfiammatorie e antibatteriche ed è indicato quindi per eczemi ed eritemi della pelle.
Combatte la ritenzione idrica e favorisce la perdita di peso ,lo iodio infatti può sbloccare il nostro metabolismo.

Addio anche agli inestetismi della pelle e ai dolori reumatici con la sabbia e le alghe attraverso dei massaggi che possiamo effettuare in riva al mare.
La lucentezza della nostra pelle, grazie alla continua ossigenazione dei tessuti.

Il consiglio quindi è solo di munirvi di una giusta crema protettiva per poter assorbire tutte queste proprietà. Di seguito un breve elenco delle più belle spiagge d' Italia.




  • Cala Bianca nel Cilento, 
  • Cala Violina, vicino Scarlino, 
  • Cala delle Caldane al Giglio,
  • Su Giudeu e Cala Goloritze in Sardegna,
  • Scala de Turchi e Cala Rossa in Sicilia, 
  • Cala Matano alle Tremiti 
Punta Pizzo in Salento
Ufficio Stampa
Farma e Benessere

Farmaci e Pediatria: campagna AIFA

Farmaci e Pediatria: la nuova campagna AIFA- "L’Agenzia Italiana del Farmaco, nel rispetto del proprio mandato istituzionale, intende realizzare una Campagna di comunicazione sull’impiego dei farmaci in età pediatrica"

Si tratta di un progetto scientifico e sociale di grande respiro che mira alla diffusione di informazioni certificate e corrette sull’impiego dei farmacie ad orientare le scelte prescrittive all’insegna dell’appropriatezza.

L’esigenza di sensibilizzare la popolazione a un uso responsabile e consapevole dei farmaci in pediatria è particolarmente sentita anche dalle Società scientifiche dedicate che hanno inoltre evidenziato l’importanza di promuovere studi clinici in ambito pediatrico.

La popolazione pediatrica risulta, infatti, scarsamente indagata con riferimento ad un uso razionale dei farmaci ad essa destinati. Ne consegue che molto spesso, in mancanza di dati provenienti da studi clinici specifici, vengono impiegati nei bambini medicinali in realtà autorizzati per l’età adulta, ma a dosaggi inferiori. In pratica si considera il bambino come un piccolo adulto. Ma ciò espone a rischi. Non tutti i farmaci utilizzati in ambito pediatrico, infatti, hanno la stessa identica risposta in lattanti, bambini e adolescenti, a causa delle differenze di metabolizzazione e assorbimento degli stessi e dei diversi processi di crescita. Al momento della somministrazione, quindi, deve essere posta molta attenzione alla scelta dei medicinali e ai rispettivi dosaggi, da valutare in base alle età dei giovani pazienti.

OBIETTIVI

La campagna si propone di:

Promuovere un corretto utilizzo dei farmaci in età pediatrica sensibilizzando popolazione generale e operatori sanitari sui possibili rischi derivanti dalla somministrazione a bambini e adolescenti di farmaci autorizzati per l’utilizzo in età adulta;Rendere consapevoli genitori e medici che l’uso dei farmaci non specificamente approvati per età pediatrica è di tipo “off-label” (ovvero al di fuori delle indicazioni terapeutiche approvate) e che potenzialmente può generare problemi nei piccoli pazienti;Informare e sensibilizzare la popolazione generale sulle diverse modalità di assorbimento e metabolizzazione dei farmaci nei diversi periodi di crescita;Informare e sensibilizzare medici e cittadini sull’importanza di segnalare gli effetti dei farmaci somministrati in età pediatrica;Diffondere una maggiore informazione presso i medici e le famiglie in merito al valore aggiunto costituito dagli studi clinici condotti nella popolazione pediatrica per migliorare la qualità e garantire la sicurezza dei farmaci ad essa destinati.

TARGET

La Campagna di comunicazione si rivolge sia alla popolazione generale, con particolare riguardo alle giovani famiglie e al target femminile, riconosciuto quale principale responsabile della somministrazione di farmaci all’interno del nucleo familiare, sia agli operatori sanitari.

MESSAGGI

La Campagna di comunicazione si propone di definire tre messaggi principali: 

1 - Il bambino non è un piccolo adulto
Un concetto importante da diffondere, in grado di evidenziare la specificità del soggetto pediatrico rispetto all’adulto nella risposta al trattamento farmacologico. Il contenuto comunicativo in questione cercherà di sviluppare una maggiore consapevolezza sugli errori commessi durante la somministrazione dei farmaci ai bambini quale, ad esempio, la riduzione delle dosi di un medicinale comunemente utilizzato per adulti, arbitrariamente ritarate in base al peso corporeo e all’età del bambino.
Il messaggio sottolineerà come il fai da te, il passaparola o il ricorso a fonti web siano assolutamente da evitare, poiché ciascun farmaco deve essere somministrato dietro opportuno consulto e controllo del medico. Inoltre, si ritiene di richiamare l’attenzione su una corretta lettura del foglio illustrativo e sul rispetto di dosi e indicazioni previste, per evitare eventuali errori in terapia quali ad esempio il rischio di sovradosaggio.
Il genitore e il medico devono essere consapevoli che somministrare un farmaco con dosaggi, indicazioni e formulazioni non approvati specificamente per l’età pediatrica comporta un utilizzo off-label del medicinale. 

2 – Lattanti e adolescenti: età diverse, farmaci e dosi diversi 
Lattanti e adolescenti hanno capacità di assorbimento dei farmaci molto diverse gli uni dagli altri: i primi, per un processo di crescita accelerato, presentano tempi di metabolizzazione molto più rapidi, mentre gli altri necessitano di dosaggi attenti e misurati in relazione ai processi metabolici legati allo sviluppo puberale. Di tali caratteristiche è quindi fondamentale tenere conto al momento della scelta dei medicinali e delle relative dosi di somministrazione, che devono essere attentamente valutati in base alle differenti età. 

3 – Studi sui farmaci in età pediatrica: il valore della ricerca a vantaggio dei piccoli pazienti 
Nonostante i progressi ottenuti negli ultimi quarant’anni dalla ricerca nella farmacologia clinica applicata alla pediatria, il problema pratico della disponibilità dei farmaci adatti ai bambini non è ancora stato risolto. 
Nel complesso, la percentuale dei farmaci per l’età pediatrica su cui sono state effettuate sperimentazioni è ancora inferiore al 50%: ciò significa un utilizzo nel bambino off-label, ovvero con dosaggi, indicazioni e formulazioni non specificamente provate per l’età pediatrica. 
È necessario far comprendere che la partecipazione volontaria dei bambini e degli adolescenti agli studi clinici contribuisce a colmare la mancanza di dati, garantendo ai più piccoli maggiore qualità, sicurezza ed efficacia dei farmaci a loro destinati.

STRUMENTI

I messaggi su descritti saranno veicolati sia attraverso canali di diffusione televisivi e radiofonici sia ricorrendo a campagne stampa, affissioni, pubblicità dinamica urbana e ad azioni di sensibilizzazione sui social media.

Fonte : AIFA