Quando si parla di "omocisteina" alta? - Dott. Vittorio Salvatore

L’analisi dei valori della omocisteina viene richiesta in merito a sospetto di carenza di vitamine o nelle strategie di prevenzione del Rischio Cardiovascolare in quanto essa viene considerata  un marcatore di rischio di infarto, ictus ed in generale di aterosclerosi.


Ma cos’è la omocisteina? Questo esame è sempre utile?

L’omocisteina è un tipo di aminoacido che per le sue caratteristiche e funzioni fisiologiche è presente in una quantità minima nei soggetti sani. In alcuni casi i livelli di omocisteina aumentano nel sangue e pertanto possono essere rilevati da indagini ematologiche.

Il medico potrebbe richiederne la determinazione laddove il paziente avvertisse i seguenti sintomi tutti  associabili ad una in carenza di vitamina B12:

·          vertigini;

·          debolezza;

·          fatica;

·          pelle pallida;

·          lingua e bocca doloranti;

·          formicolio alle mani, ai piedi, alle braccia e/o alle gambe.


L’omocisteina viene inoltre  richiesta, insieme ad alti esami , nelle strategie di prevenzione cardiovascolare.

Quando si parla di omocisteina alta?

Abbiamo detto che nei soggetti sani i livelli di questa sostanza sono molto bassi, ma quando si può effettivamente parlare di omocisteina alta? 

Quali sono i valori di riferimento? 

Secondo quanto riportato dal portale ufficiale dell'Istituto Superiore di Sanità, i valori di omocisteina nel sangue considerati normali per uomini e donne, giovani e adulti sono compresi tra 5-12 micromoli per litro (µmol/L). 

È importante ricordare che livelli di omocisteina alti non sono necessariamente indicativi di un problema di salute in corso. Infatti, vanno considerati alcuni fattori in grado di influenzare i valori, tra cui:


·          età – i livelli di omocisteina possono aumentare con l’avanzare dell’età;

·          sesso – gli uomini di solito hanno livelli di omocisteina più elevati rispetto alle donne, anche se dopo la menopausa i valori tendono ad aumentare;

·          malattie quali insufficienza renale e ipotiroidismo;

·          consumo di alcol;

·          fumo di sigaretta;

·          consumo eccessivo di caffè;

·          sedentarietà;

·          uso di integratori di vitamina B.

Quindi, è importante mettere in correlazione i risultati dell’esame alle condizioni specifiche del paziente. Sarà il medico a interpretare correttamente i referti e stabilire come procedere.


Dott. Vittorio Salvatore 👨‍⚕️🏥

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